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mercoledì 3 novembre 2010

NATIVI DIGITALI. Esplorano l'ambiente...

C'era una volta l'insegnante e il discente. Ora un processo cognitivo sempre  più diffuso è il "cerca" su un wiki, su Google, nei video, tra gli amici, nei libri... oppure l' "esplora", esplora l'ambiente del videogioco, cerca di superare gli ostacoli, impara dai tuoi errori, cadi, riparti, esplora di nuovo, cambia tattica, strategia, reagisci immediatamente agli stimoli. I bambini si muovono tra i contenuti di apprendimento con disinvoltura come giocassero. Perchè così hanno imparato da piccoli. E allora teniamoli per mano finchè possiamo, ma rimanendo sulla loro strada.

4 commenti:

  1. Una mezza misura no?
    Apprezzo quanto fai per sollevare il problema dei compiti a casa.
    Però se è vero che i tempi cambiano e dobbiamo adeguarci possibile che non si possa trovare una giusta via di mezzo?
    Da un lato vorrei compiti e ricerche sulle vecchie e care enciclopedie, poi mi rendo conto che anche io ormai uso solo dizionari disponibili on line (ma non brutte copie di enciclopedie); dall’altro sono certa che per alcuni compiti (magari più in là nel tempo, non alle elementari!) il supporto tecnologico sarà fondamentale. Ad esempio immagino quanto possa essere più divertente studiare musica scaricandola direttamente senza attendere che mamma vada a riesumare un vecchio CD o geografia consultando le mappe on line piuttosto che consultare solo l’atlante di casa. Però per studiare storia dell’arte vorrei ancora portarli al museo (luogo fisico che può anche diventare divertente); per studiare le stelle al planetario; gli animali al museo zoologico ….
    Il problema, secondo me, non è l’utilizzo delle tecnologie per l’apprendimento (ormai anche nelle scuole stanno diventando una realtà- se ci saranno i soldi-) quanto come queste vengono utilizzate e da chi vengono filtrate. Sarà difficile dire di no, ma io vorrò essere presente e sapere in quali mari andreamo a navigare … a partire dalle scuole medie (frose!).

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  2. Portarli al museo, al planetario e al museo -cara anonima, perchè solo donna e madre affettuosa puoi essere- è l'approccio ideale nei confronti dei compiti dei nostri figli, ed è quello che io sostengo: distraiamoci con loro a partire da quello che devono studiare, facciamoli entusiasmare alle materie. E' chiaro poi che nella pratica quotidiana la visita ad un museo virtuale sarà più facile e forse più frequente ma, come ho scritto, usare le tecnologie con successo non è una capacità tecnica, come sembri suggerire, ma un approccio mentale, è il desiderio di usare tutti mezzi a disposizione per portar "in giro" i nostri figli, facendoci guidare dalla curiosità e dall'interesse. Se poi questo giro riesce ad essere reale e non virtuale, tanto meglio!

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  3. io ho 35 anni! quindi sono un'immigrata digitale ma già mi stò abituando ad usare il pc per qualsiasi cosa spero solo che i nostri ragazzi non rischino di non imparare nulla perchè tanto sanno che se hanno bisogno visto che le informazioni che gli servono basta che trovano un pc e le ricevono, speriamo bene :-S

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  4. Secondo me impareranno anche di più! :-)

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